La barbatella
Al vincitore del Premio della Giuria va La Barbatella, opera
artistica che rappresenta la talea radicata pronta per il trapianto, l’innesto
che dà vita alla vite. L'opera descrive un inizio. Quello della vite appena
piantata. L'essenzialità dei materiali, di recupero o estrapolati dalle
risorse naturali, rivela gli aspetti fondamentali di una barbatella: la
semplicità come vite baby e la complessità del suo appartenere alla terra.
La Barbatella 2007 è opera di Marcela Bracalenti.
Tecnica mista su tavola, così la descrive l’artista: “Nel mio dipinto ho
voluto focalizzare questa terra calda che accoglie la radice. Luogo di
transito e decomposizione è allo stesso tempo nido per la nuova vita. Le
radici nella profondità del suolo aprono spazi, il germoglio descrive la sua
curva fino al punto dove trova la luce. La terra si apre e si illumina laddove
spunta la pianta.”
Marcela Magdalena Bracalenti nasce a Buenos Aires, in Argentina, in
Italia dal ‘per specializzarsi in Urbanistica. Vive e lavora a Pisa. Nel 2000
intraprende un percorso artistico nel campo della pittura e partecipa a
diverse mostre collettive e numerose personali come: “Tango e Silenzio” (Montelupo
Fiorentino, 2004, “Marzo delle Donne” del Comune di Pisa, 2005); “Giallo
Cantabile – Storie in Cornice” (Genova, 2006); “Entre Aguas” (Food in Film
Festival, 2006); “De Tango en Tango” (Cimameriche, 2006).
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- PREMIO SPECIALE COMITATO D’ONORE
Il premio consiste in un elemento che ha origine dalla vigna o dalla
cantina – nel 2005 un tralcio di vite dei Cannubi, una delle più prestigiose
vigne di Barolo, nel 2006 una parte di doga arricchita da elementi in tartaro
provenienti da una botte – abilmente lavorati dallo scultore tedesco
Johannes Jütten, in memoria di un grande viticultore di Langa – Bartolo
Mascarello - donati dalla figlia Maria Teresa. Viene consegnato al lavoro che,
fra tutti quelli presentati, meglio rappresenta il territorio come valore.
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Consiste in oggetti-simbolo del patrimonio enologico selezionati da nomi
prestigiosi della viticultura di Langa, come il prototipo regalato nel 2005 da
Baldo Cappellano, uno dei custodi del Barolo Chinato, o la cassa di
prestigioso barolo offerta nel 2006 e nel 2007 da Cristina Oddero delle
Cantine Oddero.
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Il 2007 anno delle Pari Opportunità, vede nascere il premio dedicato dal
Circolo promotore alla Contessa Berta. Il nome, singolare per un’appartenenza
cinematografica, è invece estremamente significativo per il territorio e per
il sottinteso socio-culturale: Berta era la contessa eretica, figura
leggendaria nel racconto dei Catari di Monforte, bruciati sul rogo a Milano
dopo l’arresto da parte degli armigeri inviati da Ariberto d’Intimiano. Era
l’anno 1028, una storia lontana, ma documentata: la studiosa francese Anne
Brenon sostiene che i primi roghi in Europa divamparono per gli eretici di
Orleans e di Monforte d’Alba. Connubio quindi di cinema-territorio,
cinema-cibo, cinema-cibo e cultura. Meglio bruciare che rinunciare, è
il motto cataro. Un premio alle donne creative, di cinema e altro, che
hanno creduto e saputo realizzare i propri sogni e le proprie eresie, coerenti
con un percorso non sottoposto ad esigenze di mercato e di immagine e fedeli
ad un’etica umana e sociale. In nome di tutte quelle figure silenziose,
testarde, perseveranti, spesso solitarie, che continuamente portano alla luce
storie e memorie e traducono utopie in ogni parte del mondo.
Questo primo anno vedrà la consegna del premio a Ines Cavalcanti,
straordinaria postina nel film vincitore del Premio del Pubblico 2006 Il
vento fa il suo giro di Giorgio Diritti, personaggio di spicco
della cultura occitana, che ha contribuito, e non poco, a realizzare i sogni
degli altri. Ottimo auspicio di un premio pensato e voluto da donne per donne.
Il premio consisterà in una bottiglia del pregiato barolo chinato donato da
Baldo Cappellano, grande eretico del vino, come grande eretica è la sua
bottiglia, che nasce dalla tradizione familiare del bisnonno farmacista,
contaminando il barolo con china e spezie segrete.
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La giuria della quarta edizione del Food in Film
Festival sarà composta da personalità di prestigio della cinematografia
nazionale ed internazionale, da giornalisti della stampa periodica e
specializzata e della televisione oltre che a personalità della cultura di
livello nazionale