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FOCUS ON FOOD. IERATICA
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Ieratico. Un aggettivo di cui rammentiamo a stento il significato, eppure
avvertiamo la certezza che si adatti con precisione alla sezione scelta. Per
intuito e per contenuti. E il dizionario non smentisce, ma rafforza questa
convinzione. Ieratico, termine di origine greca (ieròs),vuol dire forte,
vigoroso, fiorente. Ma anche sublime, eccelso, divino, sacro. In senso figurato,
vuol dire grave, solenne, importante.. Come parte migliore delle cose, l’essenza
che da saggezza, rigore, sostanza, senza ridondanza, ritornando al sapore
fondamentale e di nuovo a quel sacro ab origine che abbiamo. Come il contatto
austero, asciutto degli elementi naturali: la terra, l’acqua e di contro la
fame, il danno umano dei disastri ambientali, i cibi raffinati e ricchi
dell’opulenza occidentale.
Tutti temi affrontati in questa sezione non competitiva, fatta di materiali
in pellicola e in video di diverso formato (lungo e mediometraggio), lavori non
narrativi, di ricerca e di sperimentazione, realizzazioni televisive, documenti,
approfondimenti di tematiche e problemi legati all'ambiente e al territorio,
visti attraverso la sacralità del contatto e dello scambio. Urihi, Stefilm,
Documè, autori piemontesi, testimonianze cha giungono dall’ Africa, dalle
Americhe, dalla Cina, dalla Russia, dal Senegal. Temi come l’acqua, la terra del
nord e i contadini, la terra del sud e i pastori, il rapporto a volte
conflittuale a volte inusuale con l’ambiente, il vis a vis tra uomo/donna/cibo,
l’opulenza, la mancanza.
E’ questa la sezione più interessante per un pubblico che desideri cogliere
l’occasione del Festival per qualche riflessione.
Le pellicole selezionate:
BERE PER DIMENTICARE/ DRINK TO FORGET
Michele Calabresi/Patrick Heeren/Carla Molino, Italia 2006, 40’
A 60 anni dalla liberazione dal nazi-fascismo, Hitler e Mussolini ritornano in
Italia... sulle etichette di bottiglie di vino e di birra. Com'è possibile? Chi
produce, vende e compra queste bottiglie? Bere per dimenticare indaga su un
fenomeno inquietante e sui suoi risultati emotivi, commerciali e legali,
attraverso interviste a produttori e rivenditori, a giuristi e politici, a
partigiani e ad ex-deportati nei campi di sterminio. Le interviste raccolgono
reazioni tra loro molto diverse. Da una parte l’atteggiamento indifferente del
consumatore acritico a cui questa iniziativa commerciale sembra innocua e di
poca rilevanza sociale; dall’altra il profondo dolore dei sopravvissuti ai campi
di sterminio nel vedere cancellato e banalizzato il significato reale di
immagini e slogan terrificanti. Da questa ricerca emerge il ritratto di una
società senza più coscienza né memoria, che malvolentieri si interroga sul
proprio passato e sulla propria identità.
Selezione Ufficiale: Kiev International Documentary Film
Festival; Jewish Eye – Worl Jewish Film Festival – Jerusalem; Huesca Film
Festival; Avignon Film Festival; Philadelphia Jewish Film Festival; Barcelona
International Jewish Film Festival; Prix Europa 2006; Salento International Film
Festival; Festival de Cine de Granata; IBFF International Bunker Film Festival;
Festival der Nationen – Ebensee
DARWIN NIGHTMARE / L’INCUBO DI DARWIN’S
Hubert Super, Austria / Francia / Belgio 2004, 107’
Il Lago Vittoria non è solo il più grande lago tropicale del mondo, ma possiede
anche un microcosmo molto particolare. Nelle sue acque, fino al 1954, nuotavano
numerose specie di pesci, alcuni dei quali ancora poco studiati. Dalla fatidica
data citata, le cose cambiano radicalmente: per motivi ancora non del tutto
chiari (o forse chiarissimi) viene introdotta nel lago la parca, un pesce
predatore. Improvvisamente la ricca fauna lacustre cambia, e la parca si ritrova
ad essere, con la sua enorme mole, la regina indiscussa del lago e il motore
trainante dell'economia locale. Fiorisce la pesca, la lavorazione e
l'esportazione del prodotto. Cargo europei, russi e a volte anche americani,
ogni giorno affollano il piccolo aeroporto locale per caricare tonnellate di
pesce. Ma una domanda sorge spontanea: visto che la popolazione locale vive
ancora in uno stato di indigenza assoluta, come vengono pagati i carichi spediti
in ogni parte del mondo? Mentre qui la miseria e la fame dilagano e le malattie
si estendono in maniera impressionante, nel resto del mondo arrivano
costosissimi filetti di parca. In cambio di cosa? L'ipotesi (confermata da
alcuni testimoni e, ad intuito, molto plausibile) è che i cargo che si recano
sulle sponde del Lago Vittoria per caricare il pesce, non arrivino vuoti ma
"carichi di meraviglie": kalashnikov, munizioni, addirittura carri armati che
vanno a rifornire gli incalcolabili focolai di guerra sparsi per tutta l'Africa.
Oscar 2006, Candidato Miglior Documentario; Festival di
Venezia 2004; Europa Cinema Label - Giornate degli Autori; European Film Awards
2004, Miglior Documentario; Viennale 2004, Vienna Film Prize; Copenhagen Dox
2005, Miglior Film; Festival De Film D'Environnement Paris 2005, Gran premio;
Chicago Doc Festival 2005 , Miglior Film; Thessaloniki Doc FF 2005, Premio del
pubblico; Oslo Eurodoc 2005, Norway Distribution Award; Docaviv In Israel 2005,
Gran Premio Miglior Film.
IL BRAVO GATTO PRENDE I TOPI
Francesco Conversano/Nenè Grignaffini, Italia 2006, 85’
Un viaggio nelle aree rurali della Cina che drammaticamente mostra - attraverso
frammenti di storie di contadini, uomini e donne - le oscure ombre del paese del
nuovo miracolo economico in una nazione dove c'è il libero mercato con il
Partito Comunista al governo. Il titolo del documentario riprende una delle
celebri frasi di Deng Xiaoping: «Non importa se un gatto è bianco o nero,
l'importante è che acchiappi i topi», che sembra sintetizzare lo spirito
pragmatico, la determinazione e l'orgoglio del popolo cinese.. DAVID DI
DONATELLO 2006: Migliore Documentario.
VOYAGE CONTRO LA FAIM
Matthias Von Gunten, Svizzera 2004, 51’
Nel 1999, in risposta al forte incremento del numero di persone nel mondo
affette da malnutrizione, l’ONU sancisce un nuovo ‘diritto umano’ : il diritto
all’alimentazione. Bisogna obbligare tutte le nazioni del mondo a consentire ai
propri cittadini l’accesso ad un’alimentazione sufficiente. L’anno seguente, lo
scrittore e sociologo svizzero Jean Ziegler viene nominato Relatore speciale sul
diritto all'alimentazione per la Commissione sui diritti dell'uomo delle Nazioni
Unite. « Viaggio contro la fame » tratta della missione di Ziegler in Etiopia,
paese toccato in modo ricorrente dalla piaga della fame. Il regista Von
Gunten segue il dottore negli incontri con quelle persone per le quali la fame e
la morte sono entità quotidiane. La domanda è: sarà Ziegler realmente capaci di
aiutarli?
STEFILM PIEMONTE STORIES
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ALLE RADICI DEL BAROLO Matteo Bellizzi, 10’
Serralunga d’Alba
Teobaldo Cappellano, viticultore da tutta la vita, ha scelto di coltivare viti
interamente europee, producendo il Barolo come nell’800, ma allo stesso tempo
rischiando la Filossera. Esperimento “filosofico” o vera attività produttiva?
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IL POETA DELLA GRAPPA Stefano Scarafia, 10’ Neive
Romano Levi produce grappa con un metodo tradizionale ed è rimasto l’unico al
mondo. Le sue bottiglie si possono trovare in alcuni dei migliori ristoranti
del mondo e l’ex cancelliere Schroeder è uno dei suoi clienti. Ma Romano non
fa nulla per promuovere la sua attività se non dipingendo con le sue mani ogni
etichetta: pezzi artistici ed un piacere per i collezionisti.
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MIACCIA MON AMOUR Matteo Bellizzi, 10’ Val Sesia
Andrea si è messo in competizione con il locale Mcdonalds lanciando sul
mercato un cibo tradizionale chiamato Miaccia (una focaccia con formaggio
fuso). Andrea non si accontenta e vuole esportare il suo commercio nel resto
d’Italia. Per fare questo ha bisogno delle conoscenze delle tradizioni di
montagna dei suoi nonni per proporre continue novità. Questi lo aiutano con
entusiasmo, ma non lo comprendono fino in fondo.
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IL RE DELLA DOLCEZZA Matteo Bellizzi, 10’ Torino
La fabbrica Leone è dolce e bella come le pastiglie che produce: un
palazzo art-nouveaux che non si dimentica facilmente. Giovanni Monero, il
proprietario, è nato nella fabbrica che ha ereditato dal nonno e che ora è
obbligato a lasciare perchè i locali non sono più adeguati. Le pastiglie
Leone sono così famose e richieste che non ci sono alternative. Ma il
signor Monero ha in serbo alcune idee per il nuovo stabilimento, dove porterà
la « dolce » passione di 150 anni di attività.
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LE STRADE DELL’OCCITANIA Matteo Bellizzi, 10’
Aisone
La cultura e la tradizione occitana sono vive e calate nel quotidiano, oggi
più che mai. Due fratelli hanno costituito il gruppo Lou Seriol,
musicisti impegnati sulla scena internazionale ma anche in ambito locale:
gestiscono l’unico bar occitano in Italia dove tutti i valligiani e giovani
“trobador” passano per un bicchiere di pastis. Un modo per tenere in vita la
loro cultura!
Stefilm è una delle maggiori
realtà italiane nella produzione di film documentari. I suoi fondatori, Stefano
Tealdi, Elena Filippini ed Edoardo Fracchia lavorano per sviluppare una
produzione che porti all'attenzione del mondo temi e talenti italiani e per
stabilire una solida cultura del documentario in Italia. Stefilm è membro del
Comitato Direttivo di Discovery Campus. Le produzioni Stefilm, sviluppate con il
supporto del Programma MEDIA dell'Unione Europea, sono in gran parte
co-produzioni internazionali. Finora Stefilm ha lavorato con più di 40 reti
televisive di tutto il mondo e con oltre 50 partner tra distributori, case di
produzione indipendenti e istituzioni. Stefilm ha avviato recentemente
l’attività di formazione e di distribuzione
CORTOMETRAGGI
ALISE
Asnate Ribena, Lettonia 2005, 12’
La guaritrice Alise vive in un mondo conscio della natura. Usando infusi di erbe
e l’acqua, aiuta la gente a rigenerarsi.
DOMINGO FRANGO ASSADO/ Domenica pollo arrosto
Federico Mutti, Italia /Brasile 2006, 20’
Nella favela di un villaggio bahiano un ragazzino di undici anni ruba un pollo
nero consacrato ai rituali di Candomblè, religione tramandata dagli schiavi
afrobrasiliani. Ben presto si spargono voci su una maledizione che colpirà lo
scellerato autore del furto, ed il clamore creato dalla vicenda lo getta in un
profondo sconforto, muovendolo alla ricerca spesso maldestra di una soluzione
per liberarsi da una maledizione che forse è semplicemente un rimorso della
propria coscienza. Domingo Frango Assado è la storia di un “percorso di
redenzione” che, immerso nel mondo dell’infanzia umile ma non disperata tipica
dei villaggi rurali nordestini, passa attraverso la spiritualità afro-brasiliana.
Federico Mutti, 27 anni, di nazionalità italo-brasiliana,
risiede tra Bologna e Roma. “Domingo Frango Assado” è il suo primo
cortometraggio come regista, scritto in collaborazione con Manuel Moruzzi. La
fotografia è di Massimiliano Guerrisi, il montaggio di Fabio Bianchini,
scenografie di Mirko Donati. Il film è una coproduzione indipendente Italia /
Brasile.
SEI QUELLO CHE MANGI
Stefano Russo, Italia 2003, 14’
Per Renata è il primo giorno di lavoro. Come tante ragazze della sua età, non sa
ancora bene chi è, né cosa vuole diventare. Il corso della giornata, la rete
alimentare/relazionale /gerarchi ca, le prime responsabilità, la inducono
inesorabilmente ad integrarsi. Come gli odori del cibo venduto nel fast food
restano appiccicati addosso, così la routine, il bisogno di appartenere,
rappresentano l’ultimo atto delle nostre patinate esistenze da Fast Lives.
Premio Pescara Corto Script 2002
SEI MIA
Raffaele Di Placido, Italia 2006, 8’
Un figlio lontano da casa riceve un giorno un pacco dall’Italia contenente
barattoli di sughi preparati dalla madre. La lontananza, i piatti di casa
nostra, la mamma… Mix pericoloso e grottesco!
Premi vinti: 2° premio “Santena Film festival” 2005.
BJCEM: CHOU FARCEUR
Benoit Cardona, Francia
2005, 10’ animazione
Questo cortometraggio fa parte della selezione francese della Biennale
dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo (BJCEM). La Biennale,
dedicata ai giovani artisti, ha scelto i migliori lavori per rappresentare la
comunanza e la sinergia tra tre discipline artistiche: la musica, le arti visive
e la gastronomia. Benoît Cardona concepisce le sue creazioni culinarie dal
mercato alla tavola. La sua cucina alternativa e conviviale è presentata sotto
forma di performance video-culinaria, che mostra in successione i piatti finiti,
le sequenze video del lavoro in cucina e una presentazione degli approcci dei
vari produttori. Trovando ispirazione dall’idea dei canali di forniture – il
cuore stesso del concetto di commercio equo – Cardona mira a ridefinire il
lavoro dello chef come parte di una catena che va dai produttori della materia
prima al piatto finito.
LE DEVOIR
Ariane Lippens, Francia 2006, 8’
Lavoro grottesco e surreale sull’interazione fra essere umano, cibo e ambiente
in un futuro possibile. Un uomo si risveglia in uno spazio sconosciuto, di forma
cilindrica. Il vetro della parete che lo circonda è spesso e melmoso. In una
semioscurità, l’uomo scopre che è prigioniero di questa strana cella, che sembra
esser già stata utilizzata prima. Quando inizia a capire dov’è, si sente
impotente di fronte all’assurdità della situazione nella quale si ritrova.
Dopo essersi laureata in Psicologia presso l'Université
Libre de Bruxelles, Ariane si è trasferita a New York per seguire i corsi della
New York Film Academy. In seguito, è stata ammessa alla London Film School dove
per due anni ha studiato le varie tecniche di ripresa: dalla produzione al
montaggio, passando dalle scenografie, la luce, a regia. Nel settembre 2004,
Ariane ha realizzato il corto ‘Le Devoir’ per il quale è stata finanziata dalla
Comunità Francese del Belgio.
LES OEUFS BROUILLÉS
Iao Lethem, Francia 2006, 24’
Le storie d’amore hanno spesso un aspetto triangolare. Le relazione fra tre
persone si fanno, si disfano, si intricano… Ma qui c’è persino una quarta
dimensione! Un po’ come con le uova sbattute… C’è il bianco, c’è il giallo, c’è
la forchetta che mescola il tutto, e c’è anche la cottura! Uova sbattute con una
forchetta, cucinate fino a diventare una crema, bisogna dirlo, non sono facili
da fare, e non tutti possono farlo. Le uova non si devono seccare su un lato
della casseruola e non devono formare grumi. Insomma non devono essere veramente
strapazzate per diventare cremose. E spesso occultano altre fatiche… In una casa
troviamo una madre, un padre e la loro figlia. Un triangolo, ma senza
equilibrio, in una fragilità che nasce dal desiderio troppo forte di un padre
verso una figlia che è già una donna, e che torna a casa dopo una lunga assenza
andando a risvegliare così demoni ‘addomesticati’ dalla moralità e dal senso di
colpa…
INTRECCI:
SGUARDI SUL MONDO - TERRA MADRE"
anteprima mondiale
Urihi, Giovanna Cossia/Marco De Poli,
Italia 2007, 15'
Ultimo nato di Intrecci, la serie ideata da Marco De Poli e Giovanna
Cossia, sul reportage girato a Torino in occasione della manifestazione Terra
Madre, organizzata da Slow Food. Intrecci, magazine televisivo
mensile distribuito dal gennaio 2000 dalla ADN Kronos ad un circuito di 110
televisioni locali - è il primo tentativo organico in Italia di dare voce e
volti alla realtà del sud del mondo, nei suoi contatti con la nostra; per
allargare gli "sguardi" su un mondo sempre più interdipendente, e offrire temi
di discussione sui grandi problemi, ancora irrisolti alle soglie del nuovo
millennio. E' promosso dalla ONG Gruppo per le Relazioni Transculturali, con il
sostegno del Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la
Cooperazione allo sviluppo, ed è realizzato dall'Associazione URIHI, a cura di
Giovanna Cossia e Marco De Poli.
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